Ciao papà. Mio caro e dolce papà che non sei più tra noi da 5 anni, il nostro peggior incubo è arrivato qui, ci ha bussato alla porta ed invaso casa, le nostre terre, le nostre abitudini, giocando a nascondino tra le nostre vite, palesandosi e non dichiarandosi. Misteriosamente e subdolamente si aggira senza darci tregua e soprattutto respiro. Forzatamente dobbiamo dargli una forma immaginaria, palesarlo alle nostre menti e conviverci per sopravvivere, combattere giocando a nascondino per forza, con coraggio e dedizione. Nascondendoci tra le nostre mura, in solitudine o tra le braccia dei nostri cari, se siamo fortunati.
E soltanto restando ben nascosti potremmo vincere la partita.
In questi giorni di tempesta emotiva e di forti cambiamenti, il mio pensiero torna spesso a te e sento la tua mancanza più forte che mai. Non posso evitare di chiedermi, che cosa avresti detto, che mi avresti consigliato, cosa avresti potuto dirmi per alleggerire il silenzio, questo silenzio che ricorda la canzone del tanto tuo amato San Remo: “Non lo posso sopportare questo silenzio innaturale” stroncato da suoni di ambulanze per strada, da media che annunciano bollettini di morte.
Ma voi papà, radunatevi tutti, lì, ovunque voi siate, oggi nella vostra festa, voi che non siete più in questo “silenzio innaturale”, accogliete i nuovi padri di questi infelici giorni che sono volati in tanti, nel silenzio, in solitudine, e non hanno potuto avere vicino o toccare la mano di nessun caro, ma nella migliore delle ipotesi sono andati via in compagnia di occhi disperati di chi non ha potuto salvarli, se pur combattendo, di camici verdi e di maschere che ospitano anime sfinite, che spesso devono cedere di fronte ad un destino celato dietro un invisibile nemico che arriva a colpirci al cuore, al nostro passato ed al nostro futuro. Un nemico che sembra abbia come unico obiettivo colpirci la memoria, cambiarci il presente e rendere in certo ogni minuto del futuro.
Radunatevi e aiutateci papà, qui abbiamo paura ma la nascondiamo ai figli, per alleggerirli e non preoccuparli, la celiamo ad amici ed ai parenti con cui attraverso tastiere e schermi, cerchiamo di sdrammatizzare, di consolarci e sentirci meno soli, senza spegnerli mai , perché a farlo ci sembrerebbe di spegnere la speranza che tutto possa terminare a breve.
Radunatevi padri perché i vostri figli hanno necessità di forza coraggio e di un mare immenso di responsabilità per proteggere i nostri “padri al quadrato” come vi ha definito per sorridere un caro papà/nonno oggi nella vostra festa.
Aiutateci a combattere questo inverno del cuore, donateci le coperte per sentirci più protetti, donateci forza e determinazione nel fare la cosa giusta, come un fuoco di forza nei nostri animi che possa scaldare e proteggerci da tanto freddo che crea la morte in solitudine.
Venite a noi nelle nostre case, nei nostri sogni e raccontateci come si sta bene nel calore di un abbraccio famigliare, aiutateci ad essere più forti di quanto la nostra storia ed il nostro vissuto e voi stessi ci abbiate mai insegnato. Aiutateci ancora con la vostra anima ad insinuare nei nostri cuori e nelle nostre menti un “C’è la farete! , Andrà tutto bene, Anche questo passerà” oppure “Tutto passa” come mi dicevi tu, papà.
Grazie per il vostro conforto papà e a tutti i papà visibili nei nostri cuori

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