La scelta di Anne    – L’Événement
Leone d’oro alla Biennale cinema  di Venezia 2021

Regista (scritto e diretto): Audrey Diwan 

Film tratto dal libro di Annie Ernaux: L’événement

Francia, 1963: Anne, (Anamaria Vartolomei) giovane e talentuosa studentessa universitaria, ha un profondo amore per la letteratura che vede come via d’uscita dalla sua modesta condizione sociale. Gli scrittori  Sartre e Camus sono i suoi consiglieri spirituali, viatico letterario per capire cosa volere e cosa aspettarsi dalla vita.

Brillante e appassionata negli studi scolastici, Anne lo è altrettanto sulla pista da ballo senza per questo cercare l’amore o un semplice flirt con i ragazzi dei locali frequentati.

Ma… perché c’è sempre un ma, una sera, il desiderio di avere un rapporto prende il sopravvento e Anne rimane incinta.

Passano le settimane, aumentano le bugie con gli amici e la famiglia, aumenta l’angoscia nel trovare una soluzione in un Paese dove l’aborto è illegale ed è reato punibile con la prigione. Innumerevoli sono i falsi pretesti con cui Anne cerca di giustificare al mondo esterno ( compagni di studi, famiglia) i suoi sbalzi d’umore, l’evolversi della gravidanza e le crisi negli studi.

Adattato da L’événement di Annie Ernaux, ad opera di Audrey Diwan, il film ci racconta la condizione femminile, nella Francia di sessant’anni fa, con un taglio quasi documentaristico. Vengono narrate, nello specifico, le vicissitudini personali di una giovane donna e l’atmosfera di una Francia dove il rigorismo dei costumi, effetto della c.d. ‘morale cattolica’, condanna la sessualità giovanile privandola così della libertà del proprio corpo e del proprio futuro.

La regista Diwan, in questo film “La scelta di Anne”, premiato Leone d’oro alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si è posta la domanda: “Qual è il destino di una giovane donna che si misura con un aborto clandestino?”.
Ed ecco la risposta. ovvero la dolorosa odissea di chi cerca, invano, di sottrarsi al proprio status di futura madre finendo per addentrarsi, sempre più, nell’oscuro mondo dell’aborto fuori legge.

In maniera semplice e lineare, con un meccanismo ad orologeria durante lo svolgersi degli avvenimenti, il lavoro della Diwan percorre la strada della denuncia socio-culturale riguardante un’epoca in cui la donna nasce per partorire, a sua volta e come fine ultimo, senza alcuna possibilità di scelta.

Attraverso l’intensa e spontanea interpretazione di Anamaria Vartolomei, “La scelta di Anne”, mostra allo spettatore, senza indulgere nel sentimentalismo, quanto la sua determinazione a terminare gli studi universitari, con un possibile futuro nell’insegnamento, sia vanificata dalla condizione di gestante.

Aspirazioni professionali ‘versus’ gravidanza: vi dice qualcosa? A noi sembra un argomento estremamente attuale anche oggi.

Anne vuole abortire, deve abortire perché un figlio significherebbe la rinuncia a qualsiasi progetto di indipendenza lavorativa e personale. Lei è non un mostro, è solo una ragazza che, nel processo di maturazione proprio della sua età, vuole l’autodeterminazione nella vita. La decisione che prende, efficacemente resa da Anamaria Vartolomei guidata dalla Diwan mediante l’uso di parecchi primi piani e attraverso la fisicità del proprio corpo, i silenzi, le espressioni del viso, appartiene ad una giovane donna emotivamente e fisicamente in trasformazione.

La società oppressiva e giudicante dell’epoca non lasciava spazio alla volontà femminile di decidere del proprio corpo: amicizie, medici più o meno riluttanti anche solo ad ascoltare, finiscono per isolare e far sentire isolata Anne.

Era la morale dominante di allora, purtroppo.

La scelta finale di Anne, quella di abortire, non sarà priva di conseguenze ma è frutto dell’affermazione di libertà, di scegliere per sé e non per altri.

La domanda è: siamo così sicuri che, nel 2021, la nostra società si sia molto evoluta nell’ambito della maternità e delle scelte che le donne hanno in questo campo?

Agli spettatori la risposta.

Maurizio Marna, spettatore per caso!

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