Entrare nella testa e negli occhi di Van Gogh.
Ci vuole coraggio, tenta l’impresa il regista (e pittore! ) Julian Schnabel , avvalendosi nel ruolo del protagonista del sempre troppo sottovalutato Willem Dafoe.
La sfida del film è appunto portare lo spettatore ad immedesimarsi nel pittore olandese, nel suo vagare e contemplare la natura e soprattutto nel guardare il tutto attraverso la sua visione (che in realtà non è quella dei suoi occhi, ma della sua mente, rappresentata a tratti da immagini distorte e parzialmente annebbiate) . Ma poi per rendere il tutto, ci vuole l’interpretazione stralunata e gli occhi tristi che guardano oltre, di un grande Willem Dafoe (non a caso premiato al Festival di Venezia).
Van Gogh ipersensibile e quindi per questo non compreso o pazzo e visionario con misteriosi black out nei quali sparisce e riemerge?
Una cosa è sicura, il film racconta chi riesce a “sentire” il mondo in un modo non convenzionale.
La regia regge, il protagonista vince e convince.
Avvertenze: Quando in qualche scena, vedete metà schermo annebbiato, non prendetevela con il protezionista del cinema (che manco esiste più)
Raccomandazioni: Ai più sensibili, rischio lacrimuccia. Ai cuori di pietra, non state tutto il film a guardare se si vede o meno la parte mutilata dell’orecchio (vi conosco…)
NOTA: film ancora per poco nelle sale, poi in DVD e nei canali TV.
Link su wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Van_Gogh_-_Sulla_soglia_dell%27eternit%C3%A0
Alla prossima visione, Tiziano Beghelli
https://www.flickr.com/photos/stanleykubik